martedì 1 maggio 2012

immersione regressiva

Mi sono comprato un kindle, un lettore ebook e mi sono subito messo a scaricare libri gratuiti che ho già letto. Pensavo d'usarlo solo per farmi una bella biblioteca portatile con tutti i libri che ho letto e i classici. Invece, un bel giorno, mi è arrivata un'offerta. Un libro a 0,99. Un euro per un libro da 16 euro di carta. Proviamo, mi sono detto. Tanto nessuno può sostituire il libro di carta. Ho scaricato il libro e mi sono messo a leggerlo. Non ho più smesso. L'ho finito in quattro ore. Ok, ho pensato, era un buon libro e la lettura non ne ha risentito. Ho notato però, che la mancanza dei numeri di pagina e la presenza della percentuale favoriva la mia lettura. Ho spento e mi sono comprato un libro di poesie, di carta. Me lo son goduto e portato in viaggio, però...
Passata una settimana, alle 11 di sera ho provato una sensazione che provavo nell'adolescenza. Un bisogno immediato di sparire in un libro, d'immergermi in una storia. Ho cercato nella mia biblioteca i libri comprati e non letti. Ne ho iniziati tre o quattro e niente che mi attirasse in sé. Così ho preso il lettore e ho cercato lì. E ho trovato quello che cercavo. Come i tabagisti che hanno il rifugio dei distributori automatici, ho scaricato il libro e ho acceso la lettura. Alle tre me ne sono andato a letto soddisfatto e la mattina dopo ho ricominciato e il pomeriggio, al ritorno dal lavoro, ho finito. 
Oggi l'ho rifatto: scaricato e letto.
C'ho pensato un po' su e mi sono reso conto che sto rifacendo quello che facevo nei momenti di crisi adolescenziale, mi rifugio nelle storie e il fatto che costino poco e che posso prenderle quando voglio e che ce ne siano a disposizione un'infinità è come avere la chiave  della bottega dei dolciumi.   

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