lunedì 31 ottobre 2011

7.000.000.000

A quanto pare da oggi gli abitanti sulla terra sono sette miliardi. Non so dove sia nato il settemiliardesimo abitante e neanche di che colore abbia gli occhi o di che sesso sia. Non so che lingua parlerà, se parlerà e non so per quanto tempo rimarrà sulla terra. Ma questo non ha una grande importanza, neanche degli altri seimiliardinovecentonovantanovemilioninovecentonovantanovemila so molto. In tutto so abbastanza di una decina di persone che mi stanno vicino e di un'altra novantanina che frequento assiduamente o saltuariamente. Ma neanche di questi so esattamente il colore degli occhi. Non credo che ora gli altri 6999999999 stiano pensando a me come io ora sto pensando a loro(che è poca cosa in ogni caso). E fino a un attimo fa mi ritenevo importante perché pensavo che senza di me non ci potrebbe essere la cifra tonda. Ma mi sono ricordato le statistiche sulle nascite e probabilmente abbiamo già superato la cifra tonda di parecchie unità. Insomma la mia importanza in questo avvenimento è durata una manciata di secondi e ora mi ritrovo solo come prima.(Speriamo che qualcuno torni presto a casa, prima che mi deprima!)

domenica 30 ottobre 2011

Ho visto Baricco

Ho visto Baricco. Sì, lo so, di solito si dice ho letto Baricco ma io non l'ho letto, l'ho solo visto. Stava entrando alla Leopolda, che è un'ex stazione di Firenze che ora in molti conoscono perché ci vanno(una volta all'anno) i rottamatori, ovvero i seguaci dell'attuale sindaco di Firenze. Ci stavo andando anch'io ma ho incontrato all'esterno parecchie persone che conosco. Tutta gente che protestava e che mi chiedeva:"Claudio che ci vai a fare?" Appunto, che ci stavo andando a fare? Ero curioso e annoiato. Volevo vedere chi c'era e che cosa si diceva. Visto che alle feste dell'exUnità ci vado per mangiare e bere, volevo vedere se qui c'era qualcosa da sentire. Sono fatto così, voglio sentire cos'hanno da dire quelli che pensano d'avere qualcosa da dire, per farmi un'idea. La grande dote del sindaco di Firenze è che dice a quelli che da troppo tempo occupano poltrone, di farsi da parte, di andarsene e di lasciare provare ad altri. E nel vuoto d'idee che stiamo vivendo questa è un'idea di successo. Alla fine ho desistito, non sono entrato, in fondo da un'ex stazione non può partire nessun treno e alla stazione ci vai se vuoi salire su un treno.(Però, tornato a casa ho dato un'occhiata in rete e ho ascoltato qualche intervento, non si sa mai, che qualche idea parta davvero...) 

giovedì 27 ottobre 2011

amicizia virtù-alè!

In Olanda ho dormito in un grande edificio con molte persone. Dormito è una parola grossa vista la presenza di potenti russatori nel camerone. Così ho mandato bacini per tutta la notte nella speranza di calmare le vibrazioni sonore. Ma i bacini non hanno funzionato, almeno nel caso specifico. Ma l'edificio era bello e spartano: struttura in legno, pareti in legno pressato(quelle che nascondono i cantieri, qui in Italia), pavimento in resina-cemento con riscaldamento. La compagnia, durante il giorno era vivace e interessante. Fuggevoli conversazioni, brindisi e immersione nella natura che ci circondava. Tutta la nostra vita girava attorno all'evento amoroso che coinvolgeva i nostri amici. Appena tornato, dopo una bella dormita, ho scoperto che i miei bacini notturni non erano stati persi. Otto nuove richieste d'amicizia su fb in pochi giorni, un record per me! Ma la cosa straordinaria era che non erano nate per contatto virtuale, ma dopo un contatto reale, avvenuto non tra le mura domestiche e nemmeno tra i confini nazionali. Un contatto reale che continua virtualmente. Mi sembra la strada migliore per farsi nuovi amici!

mercoledì 26 ottobre 2011

vecchia zelanda

Strano ma vero, venerdì ho scoperto la Zelanda, non la Nuova ma la Vecchia. Infatti venerdì sono andato in Olanda per il matrimonio di due giovani amici. C'ero già stato in Olanda, con la due cavalli, era stato un viaggio lungo, fatto di campeggi e amore. Di acque e Amsterdam. Tante scoperte, dentro e fuori di me. Questa volta ci sono andato in aereo e treno, in famiglia. Portando dentro di me un altro sguardo e un'altra mente. Dal treno ho visto una terra verde, punteggiata d'animali. E poi ho attraversato una terra in mezzo ad acque. Solo all'arrivo ho scoperto che in Olanda c'è la Zelanda. Ed ecco che tutto è più chiaro, tutto rimbalza e ritorna in piazza a Utrecht dove si sposano Christian e Natasha e dove c'è Occupy Utrecht e non è un caso che s'incontrino. Che i primi vadano a solidarizzare con i secondi e che questi li accolgano con un applauso. In fondo stiamo tutti nel 99% e se la Nuova Zelanda è lontana, la vecchia è sempre stata qui vicino. 

martedì 25 ottobre 2011

il motociclista (ig)noto

Ho acceso la radio e ho sentito la notizia della morte di Simoncelli. Mio figlio è trasalito e io sono rimasto di sasso e sbalordito. Li vedi correre, sfiorare l'asfalto. Piegarsi e sfrecciare come un videogioco e poi cadere e rialzarsi. Vincere e perdere ma sempre pronti alla battuta, lui più di tutti. Con quella chioma enorme che ondeggiava su un corpo troppo lungo per un motociclista. Eppure ha perso la vita, non è un videogioco. Non c'è inviolabilità e immortalità. E' questo che mi ha sconvolto. Il richiamo a quello che vedo ogni mattina. Infatti non passa giorno che non veda una moto riversa  a terra. Un'ambulanza, un casco  abbandonato tra il marciapiede e la strada. Una striscia di gomma bruciata. Delle chiazze rapprese. Ecco, la fragilità che mi turbava stava nel fatto che la mia vita reale si fosse sovrapposta a quella virtuale, mediata dalla televisione. Tutti quei motociclisti riversi a terra ora hanno un volto. Il volto sghembo e sorridente di un ragazzo di 24 anni.  

lunedì 24 ottobre 2011

c'è crisi e crisi

Sto ancora stirando, questa volta sto guardando su LA7 L'INFEDELE. Stanno parlando della crisi economica, quella italiana legata a quella mondiale. Il fatto che io stia stirando è un elemento che può essere iscritto alla crisi del maschio? Ho appena telefonato a un amico che ha compiuto 50 anni, l'ho sentito bene, non felice di compiere 50 anni ma soddisfatto d'esserci arrivato in salute. Stanno dicendo che un 65enne non è un vero vecchio e perciò si può aumentare l'età pensionabile. Ogni volta che c'è crisi si aumenta l'età pensionabile. Banche, default, futuro, notai, cassa integrazione, beni comuni, tobin tax, Islanda, Argentina, Cina, Brasile...sembra che la crisi economica sia solo destinata a precipitare. Perciò la mia crisi di maschio può aspettare, c'è altro a cui dovrò pensare. 

lunedì 17 ottobre 2011

indigestione mediatica

Ho passato una domenica pessima. Sabato ho fatto indigestione ma non è stata una indigestione di cibo. Anzi la mia cucina ha ottenuto un sacco di complimenti. Mi ha fatto male la scorpacciata d'immagini di violenza. Quel gruppo d'incappucciati che hanno scorrazzato avanti indietro menando a destra e a sinistra. A destra colpendo quello che secondo loro sono i simboli dell'economia globalizzata e a sinistra, distruggendo con la violenza l'immagine d'indignazione incazzata ma pacifica che gli organizzatori cercavano. Così ho passato una domenica nel mal-essere! Ora credo di saper tutto sul blocco nero e so di non saper nulla sul perché 200000 persone sono andate fino a Roma per dire che sono indignate.  

sabato 15 ottobre 2011

meta casalinga

Sabato, sono a casa, vorrei essere a Roma a protestare. Chi è più indignato di me? Invece sto con i bimbi che devono fare i compiti per lunedì. Che faccio? Stiro! Odio stirare! Ma sto finendo i pantaloni ed è una settimana che rimando. Preparo il ferro, l'asse e il computer. Potrei vedere un documentario ma ieri sera mi sono visto DEBITOCRAZIA e mi basta. Potrei vedere un film ma ne ho visti troppi questa settimana. Mi ricordo che c'è la semifinale mondiale di rugby: Francia contro Galles. Sistemo l'asse davanti al video e comincio a stirare guardando atleti di un quintale che si prendono a paccate per un pallone ovale. Oscar Wilde ha definito la partita di rugby come il modo migliore per tener lontani dal centro città 30 energumeni.
Nel mio caso è il modo migliore perché un casalingo indignato sopporti di dover stirare 7 camicie, 4 paia di pantaloni lunghi, 1 corti e 4 magliette! 
Stirare guardando una partita di rugby(e senza birra!)? Bha!!! 

venerdì 14 ottobre 2011

Motomani e busdonne

Altro giorno, altra conta. Stamattina ancora meno auto con più di una persona a bordo: 20 su 100! E ancora  più della metà erano madri che accompagnavano i figli a scuola. Comunque il 60% delle auto con singoli autisti erano guidati da donne. Compensava questa cifra il 90% di motociclisti maschi. Ho fatto notare la cosa a una amica. Uomini in moto e donne in auto. Ci siamo messi a parlare dei mezzi pubblici e anche lei aveva notato che sui mezzi pubblici ci sono prevalentemente ragazzi/e e anziani/e. Forte è la presenza delle persone straniere, essendo a Firenze ci sono molti turisti ma anche prima e seconda generazione di stranieri immigrati. Poche sono le persone adulte. Perché?

giovedì 13 ottobre 2011

uno di troppo

Stamattina sceso dalla tramvia aspettavo l'autobus. Naturalmente non c'erano gli orari. Per passare il tempo, dopo essermi guardato attorno e non aver trovato nulla su cui impegnare lo sguardo, mi sono messo a contare le auto che passavano. Ho fatto una statistica: quante auto avevano una sola persona a bordo. Ho così scoperto che 77 auto su 100 avevano un solo passeggero. Nelle altre 23 auto c'erano più persone, 2 o 3. Però più della metà(14) erano donne che accompagnavano i figli a scuola. Nelle altre c'erano alcuni nonni con i nipoti e delle coppie. Mi chiedo, allora, se sia così difficile muoversi con i mezzi pubblici invece di portarsi appresso una corazza che pesa come un carrarmato e che consuma, giorno dopo giorno, il mondo.

mercoledì 5 ottobre 2011

i diritti degli imbranati

Stamattina ho preso l'autobus ed ero in ritardo e naturalmente anche l'autobus. Al primo semaforo l'autobus è in coda dietro due auto e un camioncino. Un paio di cicliste, giovani, sorpassano tutti e si mettono davanti al camion. Probabilmente stavano andando a scuola. Chiacchierano, si spingono e ridono. Viene il verde e loro non se ne accorgono finché qualcuno suona. Allora cercano di partire ma perdono l'equilibrio, si rimettono in sella e partono al rallentatore. Infine riescono a passare e imboccano la ciclabile. Il camioncino passa quando oramai il giallo si sta trasfigurando in rosso. Gli automobilisti suonano. L'autista dell'autobus impreca e sbatte la mano sul volante. Chi ha assistito commenta negativamente. Anch'io impreco guardando l'orologio e penso a quanto quelle due siano imbranate. Al terzo semaforo rosso le due ragazze attraversano la strada sulle strisce, le riconosco. Sono allegre, spensierate e ondeggiano al rallentatore. Sospiro e non posso fare a meno d'invidiarle.

martedì 4 ottobre 2011

abbonamenti autobus

Ogni giorno da alcuni anni prendo l'autobus e ora anche la tramvia. Naturalmente ho l'abbonamento per viaggiare ma non è di quello che voglio parlare, bensì dell'abbonamento telefonico degli autisti. Difficilmente incontro un autista che non stia parlando al telefonino. Sempre più spesso hanno l'auricolare ma a volte reggono l'apparecchio con una mano e con l'altra guidano. Quello che mi chiedo è: che razza di abbonamento hanno? Credo proprio che la domanda giusta da fare a un/a autista sia: mi dice per favore il suo piano tariffario e con chi è abbonato?

lunedì 3 ottobre 2011

diospero

E' successo la prima settimana di vita in Toscana. Paola mi ha dato la lista della spesa. Non l'ho letta subito ma accartocciata e infilata in tasca. Entrato alla coop mi sono frugato in tasca e ho ripescato il foglio. Apertolo ho cominciato a spuntare i nomi man mano che li trovavo e li buttavo nel carrello. Quando ho letto, tra la frutta, DIOSPERO sono stato colto dallo sconforto. Ho pensato a un errore ortografico, a uno scherzo.
Mi sono guardato attorno, ho letto tutti i nomi sui cartellini. Poi ho pensato a un nuovo frutto esotico. Niente. Mi sono appoggiato al carrello e ho pensato. Quante sono le cose che non conosco o che conosco con un altro nome. Qual è il nome giusto delle cose? E il nominare lo sconosciuto modifica la nostra vita? E' solo un problema di conoscenza. Chiamare le cose, nominarle, conoscerle ci tranquillizza.