venerdì 30 marzo 2012

libro uccide libro che uccide realtà; o no?

La regola è molto semplice, appena hai letto un libro di 500 pagine che ti ha ingannato e non ti è piaciuto, recupera il libro che avevi abbandonato in un momento positivo e che narrava di cose negative. Deve essere un libro che vuoi leggere, che desideravi leggere, ora ti sembrerà leggero e ti coinvolgerà. E così dopo la delusione ho recuperato Libertà di Franzen, un libro di 600 pagine. In cinque giorni 1100 pagine. Quante parole? Non lo so ma molte di più di quelle che ho sentito e detto nello stesso periodo. 1100 pagine che, volente o nolente ti tolgono dalla realtà. E così è stato, uscito dalla realtà a sprazzi. Anni fa, molti anni fa, Elemire Zolla aveva scritto un saggio: Uscite dal mondo. L'ho anche letto e ho considerato tutte le possibilità per uscire dal mondo ma con Franzen è difficile farlo. Sì, anche lui intreccia storie  ma riesce a farci entrare il mondo. Almeno ci fa entrare il mio. E così, ecco la duplicità, il libro che entra nel mio mondo per farmene uscire e io che entro nel mondo del libro per rientrare nel mio. Ha un senso? E ha un senso quello che ho scritto?

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