Ma sarà vero che ci sono dei monaci giapponesi che raccolgono i petali caduti dagli alberi e li seppelliscono?
Me lo sono chiesto stamattina, nella solita passeggiata domenicale, nell'incrociare decine di alberi in fiore. Un vero spettacolo di colori e all'improvviso s'è sollevato un bel vento primaverile che s'è messo a scompigliare i rami e a spargere petali da tutte le parti. Sembrava neve e invece erano petali bianchi di pruno. A dir la verità, ora, vorrei un po' di pioggia, ma mi sono interrogato su che significato ha il gesto di seppellire i petali.
Un gesto inutile? Una perdita di tempo? Niente di meglio da fare?
E quanti gesti inutili facciamo nella nostra vita? E quanto tempo perdiamo? Meglio di che?
Mi hanno chiamato un'amica e un amico per darmi la notizia di un'altra caduta, meno spettacolare di quella dei petali ma che ora sento più dolorosa. E lui, recitando goffamente un finto dispettoso ottimismo, mi ha consigliato di scegliere un albero di pruno e contare i fiori. E' quello che sto facendo, ma ora sta arrivando il buio, che devo fare?
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