sabato 24 marzo 2012

L'insostenibile leggerezza del leggere

Ho preso in mano il libro, che era rimasto, abbandonato, sul divano e l'ho aperto. Ho scorso le prime due righe e, invece di richiuderlo ho proseguito nella lettura provando un brivido. Non era un brivido di piacere e nemmeno di freddo. Era il brivido della lettura, una cosa che avevo provato spesso nell'adolescenza ma poche volte(una ventina) in età adulta. Quand'ero adolescente, per superare la timidezza e le paure, mi sono immerso nella narrativa e ne sono uscito, anni dopo con un'esperienza spaventosa di mondi e paure altrui. Allora provai migliaia di brividi che migrarono nel mio cervello. Poi mi sono dato alla vita, sempre attento a inseguire un libro che poteva darmi qualcosa. Ma è sempre stato più difficile immergermi in quello spazio che t'estranea dalla vita e poi ti ci ributta dentro arricchito e desideroso di sperimentare. Spesso erano libri che nessuno leggeva e legge, ma anche libri che nessuno leggeva e anni dopo sono diventati libri che leggevano, se non tutti, molti. Altri libri che mi sono stati consigliati li ho iniziati, anche più volte, senza riuscire a finirli o arrivando alla parola FINE con molta fatica. Ho comprato molti libri e aspetto il momento giusto per iniziarli, se ne stanno nei posti più improbabili in attesa dei miei occhi. Perciò son rimasto sorpreso che questo libro di un autore, a me, sconosciuto mi regalasse un brivido. Così mi sono lasciato trasportare e nei ritagli di un giorno ho letto 256 pagine. Per scoprire due cose: sono invecchiato e le scuole di scrittura creativa funzionano. Si trattava del solito, bravo, forse grande, ennesimo, narratore. Così al brivido iniziale è seguita una storia, ben fatta, con gli intrecci giusti, le parole giuste ma niente di più. Ora sarò costretto a finire il libro perché le storie non vanno abbandonate ma lo farò sperando che il prossimo libro che aprirò sia scritto da uno scrittore e non dal solito narratore che modella le parole con facilità e leggerezza che però colmano il vuoto per il solo tempo della lettura. 

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